“[4] Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. [5] Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l’aspetto: avevano sembianza umana [6] e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali. [11]Le loro ali erano spiegate verso l’alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo. [12]Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro. [13]Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori.[24]Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell’Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d’un accampamento.” [Ez. 1: 4,24]



Cosa vide Ezechiele? Quello che sembrava un immenso e impressionante veicolo, che è stato anche descritto come un carro. Aveva quattro ruote enormi affiancate da quattro insolite creature spirituali, di cui in seguito si parla come di cherubini (Ezec. 10:1). Sopra di loro c’era una superficie, o piattaforma, simile a una distesa di ghiaccio. E sopra quella superficie c’era un glorioso trono.
Un uomo del 613 a.C., con limitati mezzi linguistici e con nessuna conoscenza tecnologica come noi la intendiamo oggi, come può descrivere fenomeni mai visti e che esulano dalla sua comprensione?
Fuoco, bagliori, oggetti che si librano nell’aria, carri e “ruote”, turbinii e fragori simili a tuoni.
L’ingegnere della Nasa Josef Blumrich (uno dei tecnici che ha lavorato all’allunaggio) nel libro ‘La nave spaziale di Ezekiele’, edito per la prima volta nel 1974 avanza la teoria che quello descritto da Ezechiele sia stato il primo avvistamento ufo.
Un Ezechiele contemporaneo come descriverebbe un simile fenomeno?
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